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dal 13 dicembre, a salerno: "universi possibili. carte, documenti e pagine sparse", mostra collettiva a cura di sandro bongiani
Universi Possibili, carte, documenti e pagine sparse L’Archivio di Stato di Salerno ha il piacere di presentare, venerdì 13 dicembre 2024 alle ore 19:00, la mostra collettiva dal titolo “Universi Possibili, carte, documenti e pagine sparse”, a cura di Sandro Bongiani. La mostra è organizzata dalla Collezione Bongiani Art Museum di Salerno. Archivio di Stato di Salerno – Ministero della…
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Archivio di Stato di Salerno - Ministero della cultura - “Universi Possibili, carte, documenti e pagine sparse”
Comunicato stampa
Archivio di Stato di Salerno - Ministero della cultura
Piazza Abate Conforti,7 84121 Salerno (SA)
“Universi Possibili, carte, documenti e pagine sparse”
Progetto collettivo “add to & Return”
Un viaggio a ritroso nel passato per poi connettersi con il presente. Una contaminazione totale di diversi modi espressivi in cui la condivisione diventa presupposto essenziale di sedimentazione, stratificazione e dialogo tra momenti diversi divenuti opera contemporanea.
L’Archivio di Stato di Salerno ha il piacere di presentare, venerdì 13 dicembre 2024 alle ore 19.00, la mostra collettiva dal titolo “Universi Possibili, carte, documenti e pagine sparse”, a cura di Sandro Bongiani. La mostra è organizzata dalla Collezione Bongiani Art Museum di Salerno è costituita dalle opere di 43 artisti italiani e stranieri appositamente invitati a questo importante evento collettivo.
Dopo la mostra "Carte, cartapecore, scartoffie e pinzillacchere” del 2017 presentata all’Archivio di Stato di Salerno con l’esposizione di antiche pergamene, scritture e documenti originali in un insolito viaggio dentro il passato e il ventre dell’Archivio, a distanza di 7 anni viene presentato nel Salone dell’Archivio di Stato di Salerno un secondo evento dal titolo: “UNIVERSI POSSIBILI, carte, documenti e pagine sparse” a cura di Sandro Bongiani che comprende l’utilizzo di undici documenti già presentati nella precedente mostra per essere ora utilizzati come base di lavoro da 43 importanti artisti italiani e stranieri, diversi per età e linguaggio espressivo, invitati a intervenire, ognuno con il proprio vissuto e visione poetica a realizzare l’opera “unica” per questo evento collettivo a Salerno.
Gli artisti invitati: Alessandra Angelini I Francesco Aprile I Antonio Baglivo I John M. Bennett I Raffaele Boemio I Andrea Bonanno I Sandro Bongiani I Anna Boschi I Ryosuke Cohen I Carmela Corsitto I Rosa Cuccurullo I Nicolò D’Alessandro I Marcello Diotallevi I Pablo Echaurren I Cinzia Farina I Luc Fierens I Giovanni Fontana I Marco Giovenale I Coco Gordon I Paolo Gubinelli I Carlo Iacomucci I Ugo la Pietra I Giovanni Leto I Pietro Lista I Oronzo Liuzzi I Maya Lopez I Serse Luigetti I Ruggero Maggi I Mauro Magni I Elena Marini I Gabi Minedi I Giorgio Moio I Mauro Molinari I Franco Panella I Filippo Panseca I Enzo Patti I Lamberto Pignotti I RCBz I Gian Paolo Roffi I Paolo Scirpa I Ernesto Terlizzi I Reid Wood I Rolando Zucchini.
“Universi possibili" è una mostra collettiva pensata espressamente per l’Archivio di Salerno, vuole ribadire prima di tutto il valore primario del documento storico cartaceo come “materiale essenziale da costruzione” dell’opera nella sua qualità storica e espressiva. Il progetto è stato pensato espressamente come una sorta viaggio a ritroso nel passato, per poi connettersi anche con il presente, integrandosi e vivendo in un corpo e una voce unica. Quello che ne viene fuori dalle opere presentate è la sorprendente capacità degli artisti contemporanei a relazionarsi e dialogare con il passato in un procedere assorto e struggente aggiungendo alla storia il presente e prospettando attraverso la visione un unicum collettivo di “nuovi mondi possibili” di rappresentazione poetica.
Una contaminazione del tutto originale di un fare in cui la condivisione e la sintesi diventano presupposto essenziale di sedimentazione e dialogo tra momenti temporali diversi tramutati eccezionalmente in opera creativa. In questa nuova dimensione, tra memoria e invenzione, l’opera creata si anima di nuove suggestioni con significativi interventi grafici e pittorici alla scoperta delle possibili e diverse declinazioni del “documento storico” rinnovato opportunamente da parte degli artisti, ora, i segni del passato e le riflessioni dell’artista si integrano e ci appaiono in forma unitaria di trame e nuovi significati che vanno un po’ oltre il presente e il visibile.
In contemporanea al progetto “Universi possibili” presente nel Salone dell’Archivio di Stato sono visibili nella cappella di San Ludovico adiacente all’Archivio, anche le opere dell’artista Fluxus americana Coco Gordon, con una quindicina di libri tagliati, una serie di opere in metallo in forma di libri-prigione di Giovanni Bonanno creati espressamente per lo spazio della Cappella e le pagine sparse dell’artista Franco Panella a cercare in qualche modo un connubio con il luogo e soprattutto con la memoria di questo importante spazio storico che Umberto Eco definiva come “deposito della memoria” e della vita degli uomini.
Si ringrazia l’Archivio Storico di Salerno e la Collezione Bongiani Art Museum di Salerno per la collaborazione alla realizzazione di questo importante evento.
Archivio di Stato di Salerno - Ministero della cultura
Presentazione dell’evento con Salvatore Amato, Gabriella Taddeo e Sandro Bongiani
Evento / Salone Archivio di Stato di Salerno:
“UNIVERSI POSSIBILI / Carte, documenti e pagine sparse”
Progetto Internazionale con 43 artisti invitati
Salone dell’Archivio di Stato di Salerno
dal 13 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025 Vernissage venerdì 13 dicembre 2024 ore 19.00 Piazza Abate Conforti, 7 - 84121 Salerno (SA) Email: as- [email protected] Tel: (+39) 089 22 50 44 - Fax: (+39) 089 22 66 41
Vernissage della mostra 13 dicembre 2024 ore 19.00 – 22.00 Orari: lunedì e venerdì 8.00 - 13.30; martedì - mercoledì - giovedì: 8.00 - 17.00
Evento / Cappella di San Ludovico:
“UNIVERSI POSSIBILI / Carte, libri d’artista e pagine sparse”
Opere di Coco Gordon, Giovanni Bonanno e Franco Panella dal 13 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025
Piazza Abate Conforti, 7 84121 Salerno (SA Email: as- [email protected]
Tel: (+39) 089 22 50 44 - Fax: (+39) 089 22 66 41
Vernissage della mostra 13 dicembre 2024 ore 19.00 – 22.00 Orari: lunedì e venerdì 8.00 - 13.30; martedì - mercoledì - giovedì: 8.00 - 17.00
Evento in collaborazione con l’Archivio di Stato di Salerno e la Collezione Bongiani Art Museum.
Ingresso libero
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ToCall No. 20 contributors
Alexander Limarev (Russia)
Amanda Earl (Canada)
Andrea Familiar (Spain)
Andreas Bülhoff (Germany)
Andrés Felipe Uribe Cárdenas (Germany & Colombia)
Andrew Morrison & Maria Stadnicka (UK)
Anett Lau (Germany)
Angela Caporaso (Italy)
Ankie van Dijk (Netherland)
Ashlee Zlatna (USA)
Brandstifter (Germany)
Charlotte Jung (Sweden & USA)
Cinzia Farina (Italy)
Claudia de la Torre (Mexico & Germany)
Claudia García (Argentina)
Davide Tocco (Italy)
Derek Beaulieu (Canada)
Diego Espíritu (Mexico)
Ege Berensel (Turkey)
Egidija Čiricaitė (Lithuania & UK)
Frank Singleton (USA)
Ivan Pope (UK)
Jérémie Wenger (Switzerland & UK)
Jim Andrews (Canada)
Katy Wimhurst (UK)
Kevin Stebner (Canada)
Luc Fierens (Belgium)
M.P. Pratheesh (India)
Michael Hampton (UK)
Mike Ferguson (UK)
Nick Montfort (USA & Norway)
Nicky Melville (UK)
Patrizia Cacciaguerra (Germany & Italy)
psw (Germany)
Rachel Smith (UK)
Raffaella della Olga (France)
Serse Luigetti (Italy)
Shloka Shankar (India)
sk. (Germany)
Stefana McClure (USA)
Stephan Wagner (Canada)
Susan Connolly (Ireland)
Sylee Gore (UK)
Terri Witek (USA)
Thorsten Fuhrmann (Germany)
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Le numéro 13 de Revue nuire arrive au sommaire
Francesca Caruana 5-7
Rémy Penard 8-9
Dimosthénis Agrafiótis 10-12
Giovanni Fontana 13-15
Claudio Mangifesta 16-19
Jürgen O. Olbrich 20-22
Joël Frémiot 23-33
Jürgen O. Olbrich 22-23
André Robèr 34-35
József Bíró 36-37
Cinzia Farina 38-39
Charles Pennequin 40-41
Charles Pennequin/ Camille Escudero 42-43
Camille Escudero 44
Adriana Gheorghe 45
Francesca Caruana 46-49
André Robèr 50-51
Didier Manyach / José Galdo 52-55
Daphné Bitchatch 56
Gilles Olry 57-59
Julien Blaine 60- 61
Serse Luigetti 62-63
Christine Dècle 64-70
Formes et redondances
Le son jusqu’à sa forme
Ne croyant pas si bien dire, il est des fois où le son est si fort qu’il s’imprime sur la page. Dans ce numéro il s’incarne autant sous des formes langagières, graphiques, politiques quand elles sont si affirmées qu’elles en deviennent sonores. La poésie visuelle prend alors l’habit de révolte, du cri sourd des messages enfouis. La dimension poétique les unit dans une présence singulière pour chacun des auteurs.
Une lettre a une forme. La forme illustre un son. La forme prend des libertés et demeure pourtant présente. Commence ainsi notre jeu de marelle annoncé par les danses graphiques de Rémy Pénard, en donnant le ton avec ses stink bug qui viennent nous rappeler vraisemblablement les odeurs peu amènes des milieux convenus, littéraires ou pas, enfin les punaises de cour ! L’entrée en matière est réjouissante pour travailler le corps de la lettre. Déstructurée, complétée, rapetissée, étirée, les lettres sans mot dansent dans la page et deviennent formes comme chez Biro, Farina, ou parfois dans les œuvres de Pennequin quand il interroge la « graphie parlée », dessinée, la graphie muette qui voudrait dire et finit par s’implanter dans le blanc du papier. À la différence des œuvres réalisées à quatre mains avec Escudero, les mots abondent en continu et font une trame de fond-bruit de fond pour quelques infiltrations manuelles.
Se pose alors une question du texte présent non pas pour signifier mais pour représenter un objet (une trame par ex.) et le cas des manières d’écritures qui représentent elles les formes diacritiques de la lettre. Le A manuscrit de « A-insi », majuscule, minuscule, penché, script…. Le sommet du A peut tout supporter, être arrondi, pointu, écrasé, la lettre peut être bouclée, la barre oblique, ajustée aux bords triangulaires ou la dépassant largement, ou unilatéralement ; en minuscule, elle se confond parfois avec un e, parfois avec une autre…jusqu’à se prendre…… pour elle-même ! Cela ne changera rien au déchiffrement, car la particularité de l’écriture manuscrite montre que le voisinage des autres lettres complémente le A, et lui donne son sens. Sorte d’implicite du savoir visuel. Ainsi la lettre combinée à ses voisines fait un mot et se prend pour ce qu’elle est.
La reconnaissance visuelle des types graphiques conduit à défricher les implicites contenus aussi dans l’image. La soupe sonore produite par l’homonymie des O, eau, oh, etc, a son équivalent iconique dans la relation écriture et image.
Lorsque Dimosthénis Agrafiotis mêle la matière et l’image, le sens et la forme de ses « Poème liquide », le mot liquide tracé dans un rappel iconique de l’écoulement, de son mouvement et de la couleur de l’eau produit un effet de redondance. Le mot lui-même s’écoule avec l’idée qu’on s’en fait. L’idée visuelle contient ce doublage de sens et d’image mais n’est ni une tautologie ni un pléonasme. La spécificité de cet ensemble relève d’une fonction performative, comme il serait écrit le mot eau qui désigne de l’eau par le fait même de l’écriture. Le son n’est pas né, la forme fait semblant.… La naissance du son commencerait-elle avec sa forme ?
La lettre a ses formes physiques, cercle musculaire de la bouche pour le son O, l’ouverture relâchée du son A, les excès d’un rire qui propulse le i, les étirements suspects d’un U et les contorsions du E qui supporte tour à tout la béance, l’occlusion, la nonchalance. La gymnastique de la bouche dessine-t-elle la forme écrite ? Le son s’en tient-il à des suites d’onomatopées ?
Pas vraiment, il se fait forme, bruyant, parfois même en uniforme pour finir en formes répétées. C’est ce qu’incarne un travail singulier réalisé par Christine Dècle à partir de munitions fraîches comme des pruneaux, qui relatent la manifestation de Sainte-Soline. 5015 bombes lacrymogènes ont muté sur le papier, symboles déchirés des chairs abîmées, déclinés avec autant de régularité que les tirs. La cadence du dessin rappelle celui des soupes Campbell de Warhol, censées nourrir esthétiquement les gourmands de l’art, mais ici la cadence est celle de la répétition de la bombe, signifiée par des signes iconiques en noir et blanc comme des timbres violents de la répression. À perte de feuilles. 5015 sérigraphies jusqu’à extinction de combats. Comme si cela ne suffisait pas, et que la couleur se mêlait aux flaques de sang, les 89 grenades colorent d’autres pages, fantômes de jour au rappel des dégâts corporels. Sainte-Soline déjà martyre n’en demandait pas tant. Célébrée au-delà de toute désespérance, les bombes en pleine transmutation ont atterri en pays d’art, poèmes graphiques venus sur la page pour en finir avec le son.
Le poète rend compte de la déchirure, de l’ambiguïté, opte pour la graphie, aggrave la confusion, insiste sur le corps du texte. Écrire en fer forgé le mot chapeau ne suffit pas à en faire un, ce n’est pas un substantif que l’on pose sur sa tête (quoique cela puisse l’être !), une redite formelle face au signifiant, or le signifiant a pris corps. Le corps, sa physique, sa matérialité fonde tous les chocs. La vérité de la vie malade évoquée avec profondeur par Didier Manyach
Dans la forme tautologique, l’enjeu consiste en un jeu, ce « jeu » parfois devenu « je », que Saussure appelait la relation arbitraire entre signifiant et signifié. Le chapeau de l’enseigne se dit, se lit, se vérifie, pourtant il y a une certaine poésie à comprendre ce que l’on a déjà compris car le sens est en trop. La redondance est de mise. Mais le délice de cette presque répétition décroche notre sourire. On a pu le constater dans un des intitulés de l’artiste Orlan en 1977 avec son « Baiser de l’artiste » distribué tautologiquement pour 5 francs au cours de sa performance au Grand Palais. Si l’effort du plasticien dans ce cas, réside dans le fait de réduire au maximum l’écart avec le signifié, le jeu est infini et le signifié, là où il prend forme, affiche autant de variables que d’auteurs.
En matière de poésie visuelle, lorsque celle-ci maintient une certaine orthodoxie du genre, soit une mise en place de lettres plus ou moins ordonnées, assorties ou pas de dessin, bien que l’écart puisse être immense entre l’image et le texte, le spectateur peut s’en tenir à la proposition extrêmement réduite que l’artiste a établie. L’ensemble contraint d’une certaine manière les extrapolations éventuelles. Le rapport texte/image énonce une intention de l’auteur, celle d’un voulu politique, esthétique, social, psychologique… A l’instar des actions multiples de Julien Blaine dont les phrases s’épinglent haut et fort en porte-voix, quand elles sont si discrètes dans leur page à moins que « l’aphrasie » qu’il invente ne revoie qu’au jeu éternel entre son, écriture et image : son « mot du ventre ». En 68, es extensions de sens à visée extralinguistique renvoyaient poétiquement à des univers insoupçonnés : « sous les pavés la plage », « la lutte continue » seraient d’ordinaires slogans s’ils n’avaient été écrits pour l’un, n’importe où ailleurs que sur des pavés, pour l’autre, signifié par le bras de la lutte représenté en cheminée d’usine. Les dimensions à créer en poésie visuelle appartiennent au réel relayé par l’imaginaire collectif et l’imagination individuelle. Les pistes sont constellation.
Ce numéro de Nuire tente d’en décliner quelques-unes et d’observer ce que la poésie fait à la forme, ce que le son fait à l’image. Mais parfois la lettre sert de loup à l’auteur.
La lettre comme masque
La relation établie entre un dessin et une lettre représente une possibilité infinie de combinatoires dont ne se privent pas les artistes. Au-delà de ce banal constat, on observe qu’ils font aussi usage de la lettre comme masque. C’est le cas des travaux de Gheorghe, de Luigetti, Au sens littéral. Elle cache des parties du dessin, en obstrue une autre, en tolère d’autres. Les lettres se transforment alors en plans et produisent les mêmes effets qu’une découpe dans le plan. Les plans tiennent lieu alors d’une perspective fictive, d’une dictée dans l’espace, sans majuscule ni point, sorte de syntagme flottant à la surface de la page où peut se déployer notre imaginaire. Les plans cachent le sens, la lettre fait surface et occulte un champ dont nul ne devinera jamais ce qu’il cache.
Ce feuilletage est propre à la poésie visuelle qui, volontairement chaotique dans la disposition physique et plastique accorde toutes ses chances à des rapprochements improbables. Ce que réalise Gilles Olry avec ses collages Cinoche qui utilisent l’image à la place du mot. Dire se découpe, se tranche. Au-delà du mot, l’assemblage, l’épaisseur, la finesse, la graphie des lettres ou des découpes sont à elles seules éloquentes et contribuent à masquer l’axe dominant qu’impose la communication. Si la poésie visuelle avance masquée c’est que le témoin a tout à gagner, en significations, en appropriations, en conversions, en expressions. En témoignent les propositions de Galdo, Bitchatch. En cela une rhétorique peu orthodoxe qui concerne autant la plasticité que l’écrit, y participe activement, la réitération, l’allitération, la compression, la coulure, l’exagération, l’agrandissement, la contradiction, etc…
L’humus a préparé le parallèle de ces questions d’ordre plastique, et théorique du point de vue du sens. Il s’avère donc que le jeu de cache-cache entre texte et image, entre lettre et peinture est exploré maintenant par les nouvelles technologies. La production d’images par computer créé un univers souvent fragmenté, le récit plastique s’en trouve stroboscopé et participe d’une instabilité de l’image qui échappe à la logique attendue. À cela s’ajoutent des confrontations impossibles, selon lesquelles les échelles sont bouleversées, les contextes opposés se rejoignent, des personnages émergent directement de la lettre, à l’affût du mot ad hoc ou de l’idée perdue. C’est le cas des « éclats » proposés par ce « meneur de revue » qu’est André Rober, sans nuire aux nombreux plans techniques de gris, et des pixels, il tisse à l’envi les grilles d’objets à conquérir : un sexe de femme, un chapeau, un slogan, le corps et l’esprit ne font qu’un dans la modestie de l’image synthétique restant en attente de sublimation. Tout comme Joël Frémiot qui détissent les fils d’un loup en attente d’être vu. Cette sublimation pourrait-elle venir d’une mise en page, ou d’une saturation, d’un minimalisme ou d’un abus de baroque ? En réalité, l’esprit du témoin entre dans les univers connexes de l’image, la frustration, la révolte, l’esprit militant, de conquête ou de renoncement, le désir, l’effacement, la perte et l’ambition, la tentation, la mort volante. Combat non violent, où s’arrachent les traits sur rings.
La poésie visuelle digère les rapports hostiles entre texte et image, en consommant avec outrages la logique en boîte, elle a le pouvoir de fabrique, celui d’un ombilic nécessaire au rêve, offert sur un plateau, lui-même plancher réel du cri pour le performeur ou bien plateau d’une âme à même de faire briller de merveilleuses morts.
Alors pour la route entre la page et la bouche, le plateau veut bien changer de place.
f. caruana
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Perfect for Valentine's Day... In this issue of over 140 pages, we have painting, drawing, collage, photography, performance and more - with unique interviews with artists: Luc-Marie Pouech; Autumn Belvin; Sonja Llamas Banos; Cinzia Farina; Sabita Lakshmanan; Joan Burger Siem, as well as featuring the work of Peter Zurla and Helen S Cohen. As always, Inspirational art magazine is packed with the words, the voices, and full page, full colour representations of all featured artists work. The cover artist for this issue is Autumn Belvin. Inspirational art magazine: supporting working artists around the world. So go get yourself a copy of issue 82, available instantly planet-wide. Simply follow the link: https://payhip.com/b/ezmAL Inspirational art magazine: supporting working artists around the world.
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Quarant'anni di storia per lo stabilimento Barilla di Castiglione delle Stiviere
Dagli anni 80 Barilla ha reso lo stabilimento di Castiglione delle stiviere il più grande del gruppo. In questi giorni è stato annunciato un investimento da 12,6 milioni di euro per ampliare la linea di produzione dedicata agli snack e installare una nuova linea dedicata al confezionamento dei biscotti. Lo stabilimento di Castiglione Il “forno” di Castiglione delle Stiviere è una realtà strategica per Barilla che contribuisce allo sviluppo e al benessere del territorio di Mantova, anche grazie al lavoro e alle opportunità che offre alla comunità. Negli ultimi 6 anni sono state assunte 78 persone a tempo indeterminato, di cui 10 solo nel 2023: oggi dà lavoro a 381 persone, di 17 nazionalità diverse. Lo stabilimento Barilla di Castiglione è guidato da una donna, Cinzia Bassi, che lavora nel gruppo da 23 anni. Inoltre, il 62% del team di vertici dello stabilimento è ricoperto da donne, un dato che racconta l’impegno di Barilla per la valorizzazione del talento femminile. "I nuovi investimenti - afferma Cinzia Bassi, Plant Manager dello stabilimento - certificano quanto e come vogliamo guardare al futuro. Qui prepariamo i prodotti che hanno fatto la storia della colazione italiana come le gocciole, le macine, ma anche i buongrano, i primi a battezzare la Carta del Mulino, il disciplinare per il grano tenero sostenibile. Il nostro obiettivo è continuare a sfornare prodotti di qualità, attenti all'ambiente e alle persone". Investimento da 12,6 milioni Il "plant" mantovano è operativo con 11 linee di produzione per 103 referenze diverse e un totale di 105mila tonnellate di prodotti sfornati nell'arco di un anno. L'ultimo investimento approvato dal board Barilla - per un totale di 12,6 milioni di euro - riguarda le linee crackers Mulino Bianco, dry breads Pavesi e Mulino Bianco e quella dedicata al confezionamento dei biscotti: il primo impegno è quello di ampliare la linea di produzione degli snack dando vita a nuovi prodotti da forno salati. La seconda parte dell'investimento accrescerà invece la capacità di confezionamento dei biscotti con l'installazione di una nuova linea che realizzi pack più piccoli (in linea con le richieste del mercato). Negli ultimi tre anni Barilla ha investito, in media, oltre 7 milioni di euro nello stabilimento di Castiglione. "In questa grande cucina - fa sapere l'azienda in una nota - l'attenzione alla qualità degli ingredienti è la stessa che si mette in famiglia: lievito madre, uova fresche da galline allevate a terra, cacao e cioccolato sostenibile, latte fresco italiano, yogurt e marmellate italiane, zucchero proveniente dalle migliori filiere certificate, farina di grano tenero da agricoltura sostenibile". Read the full article
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Works by Cinzia Farina
Cinzia Farina is a visual artist with a predilection for collage and the interweaving of word and image. She was born and lives in Enna, Sicily.
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Cinzia Farina
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Pequeña placidez del instante ya pasado Y tú qué clase de amor buscas siempre.
Concha García
Art: Cinzia Farina. La tazza rossa
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Cinzia Farina Scrittura di blu https://cinziafarina.weebly.com/
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numero doppio di 'utsanga', appena uscito
utsanga.it, nn. 39 e 40 (marzo/giugno 2024), con opere diLamberto Pignotti, Carlo Belloli, Lucia Sapienza, Anna Guillot, Nadia Cavalera, Francesco Muzzioli, Daniel Barbiero, Francesco Aprile, Cristiano Caggiula, Dixie Denman Junius, Gianluigi Balsebre, Fernando de Filippi, Fernando Miglietta, Cecelia Chapman, Alfonso Lentini, Tim Gaze, Gian Paolo Roffi, Egidio Marullo, Shadi Fathi, Ninfa…
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#Aakriti Kuntal#Adelin Donnay#Agostino Tulumello#Alfonso Lentini#Andrea Paoli#Angela Caporaso#Anna Guillot#Annalise Kristensen#Annie Brechler#Antonio Amendola#Antonio Devicienti#asemic#asemic writing#Carla Cummings#Carlo Belloli#Carlo Bugli#Carlo Monastra#Carmine Lubrano#Cecelia Chapman#Cinzia Farina#Claudia Sallustio#Cristiano Caggiula#Daniel Barbiero#Davide Ubaldini#Dixie Denman Junius#Dona Mayoora#Egidio Marullo#Eleanor Matthews#Emilio Angelini#Enzo Patti
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ToCall No.18 contributors
Adrien Lafille (France)
Andrés Felipe Uribe Cárdenas (Germany & Colombia)
Ankie van Dijk (Netherland)
Anne Bell (Canada)
Annelise Maurice (France)
carlyle baker (Canada)
Cinzia Farina (Italy)
Claudia García (Argentina)
Constanze Kreiser (Germany)
Jordan Fraser Emery (Brasil & France)
Maria Quintin (UK)
Michael Betancourt (USA)
Morphic Rooms (USA)
Peter Kenneally (Australia)
psw (Germany)
Richard Biddle (UK)
Rosaire Appel (USA)
Serse Luigetti (Italy)
Tom Tebby (UK)
Wenke Seemann (Germany)
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Judith: Woman Making Visual Poetry
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Judith: Woman Making Visual Poetry
Edited by Amanda Earl
Published byTimglaset Editions, 2021
【 Creators 】
Firyal Al-Adhamy Rosaire Appel Erica Baum Jessica Bebenek Mez Breeze Kimberly Campanello Iris Colomb Susan Connolly Judith Copithorne Kate Daudy Paula Damm Lenora de Barros Johanna Drucker Amanda Earl CC Elian Cinzia Farina Mara Patricia Hernandez Tasneem F. Inam Effie Jessop Satu Kaikkonen Dona Mayoora Kerri Pullo Viviane Rombaldi Seppey Astra Papachristodoulu Mado Reznik Karenjit Sandhu Petra Schulze-Wollgast Ines Seidel Kate Siklosi Lina Stern Stephanie Strickland Hiromi Suzuki Ankie van Dijk Seet van Hout Terri Witek Ruth Wolf-Rehfeldt Audra Wolowiec
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260 pages, full colour high quality digital print, size 19 x 23 cm. Contains 180 colour images.
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Please purchase from Timglaset Editions
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#hiromi suzuki#anthology#book#Judith#poetry#visual poetry#concrete poetry#Amanda Earl#Timglaset Editions
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Welcome to issue 82, the February issue of the contemporary arts magazine Inspirational.
In this issue of over 140 pages, we have painting, drawing, collage, photography, performance and more - with unique interviews with artists: Luc-Marie Pouech; Autumn Belvin; Sonja Llamas Banos; Cinzia Farina; Sabita Lakshmanan; Joan Burger Siem, as well as featuring the work of Peter Zurla and Helen S Cohen.
As always, Inspirational art magazine is packed with the words, the voices, and full page, full colour representations of all featured artists work.
The cover artist for this issue is Autumn Belvin.
Inspirational art magazine: supporting working artists around the world.
So go get yourself a copy of issue 82, available instantly planet-wide. Simply follow the link: https://payhip.com/b/ezmAL
Inspirational art magazine: supporting working artists around the world.
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